Carabiniere ucciso – Annarita Foschi – Facebook –Cassia – Geotermia – Le Zitelle

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Tristissima vicenda quella del Carabiniere ucciso a coltellate. Una vicenda che lascia pensare e che dovrebbe spingere chi ci governa a prendere delle decisioni per tutelare le forze dell’ordine, dalla pistola a scarica elettrica a corsi di formazione in tecniche di difesa personale per tutti coloro in servizio esterno.

E’ inutile piangere sul latte versato, parole di circostanza ne abbiamo sentite tante, ma non producono effetti. Purtroppo abbiamo sentito pure baggianate come quelle dette da Salvini: “lavori forzati a vita” strilla il Ministro. Ma dove sono questi lavori forzati in Italia? L’importante per lui è accattivare il volgo su Facebook; solita tiritera e il guaio è che ci sono sciocchi che abboccano.

Altra perla di Facebook è quella di un’insegnante di Novara, cioè di chi è chiamato a educare e istruire i nostri figli; scrive:

“Uno di meno e chiaramente con uno sguardo poco intelligente, non ne sentiremo la mancanza”

Forse lo sguardo del Carabiniere non sarà stato molto intelligente, ma certamente aveva un’intelligenza superiore a quella di una imbecille che scrive certe cose.

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Altro gioiello su Facebook messo in evidenza da Mentana, è un post di una certa Annarita Foschi di Montefiascone che a proposito dei migranti caduti in mare scrive “Potevano stare a casa loro, buon appetito pesci”. Forse non ci rendiamo conto della perversione a cui siamo giunti; stiamo perdendo tutti i valori, non esiste il rispetto per gli altri e in più abbiamo anche la presunzione di dichiararlo.

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Voglio soffermarmi un momento su Facebook. Quando ero ragazzino, molto spesso mia madre si faceva aiutare da me per portare i panni al lavatoio pubblico in via Valle Piatta (mio padre non aveva ancora costruito un lavatoio esterno alla cucina e le lavatrici non esistevano). Arrivavamo al lavatoio dove già c’erano altre donne che lavavano e essendo tutte della stessa zona immancabili erano le notizie sullo stato di salute delle varie famiglie. Dopo aver acquisito tali notizie serie arrivava il momento del pettegolezzo “Hai saputo che la Maria di Bachecco se la passa male, prima o poi farà qualche stupidaggine per risolve la situazione” E della Pina, la moglie di Giovannone avete saputo? Forse c’ha un malaccio” E così via fino all’ultimo fazzoletto. Quando venivi via dal “lavatoro” sapevi tutto di tutti o quasi.

Oggi non si va più al “lavatoro”, ma per essere aggiornati sulle fregnacce basta aprire Facebook: ce ne sono un mare.

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Voglio ritornare su un vecchio argomento sollecitato da tempo, ma da sempre ignorato. La Cassia, questa strada che vanta il titolo di Statale. Quando potrà essere curata? Esistono buche, l’erba cresce rigogliosa e in alcuni punti copre anche i segnali stradali, i guardrail sono in parte ammaccati e dappertutto sono ricoperti dalla vegetazione.

Questa benedetta strada era prima di competenza regionale e nessuno si interessava, poi la Regione è riuscita a restituirla all’ANAS, ma di manutenzione non se ne parla proprio. E’ una strada che ancora serve e ha un transito notevole eppure non riceve l’attenzione necessaria.

Oltre a meravigliarmi di questa trascuratezza, mi dà fastidio il pensare che i vari uomini politici eletti nella nostra provincia da Fusco, Battistoni, Rotelli a Panunzi non facciano nulla per sollecitare almeno gli interventi più urgenti. E’ vero che devono pensare alle suddivisioni delle poltrone comunali, ma un minimo di interessamento per noi utenti sarebbe veramente gradito.

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La “Lega Viterbese” è in armi. Non vi preoccupate non c’è un nuovo Federico Barbarossa contro i Comuni. Si tratta della guerra dichiarata dai Comuni intorno al lago di Bolsena al governo 5 stelle-Lega che ha dato parere favorevole per la costruzione di una centrale geotermica sul territorio di Castel Giorgio, centrale che potrebbe comportare un impatto disastroso per il lago per un eventuale innalzamento della sismicità della zona e per le ricadute sulla complessità del sistema delle risorse idriche di falda e di superficie. C’è poi da tener conto che questi territori hanno una vocazione di natura turistico-ricettiva la quale potrebbe essere inficiata dalla centrale in parola.

E’ vero che la geotermia è il cavallo di battaglia del futuro per condomini e singole abitazioni in quanto presenta enormi vantaggi rispetto alla fonti di energia esistenti tipo:

– è sempre disponibile e costante: rispetto ad altre fonti rinnovabili come il solare o l’eolico, il geotermico ha il vantaggio di non subire variazioni durante l’anno o in base al clima,

– è silenziosa: gli impianti geotermici non creano inquinamento acustico,

– ha una minore pericolosità degli impianti domestici: non impiegando combustibili, non c’è rischio di incendio e nessun residuo pericoloso come il monossido di carbonio,

– garantisce un elevato contenimento dei costi rispetto a un impianto tradizionale e anche indipendenza dalle risorse non rinnovabili e dal mercato che ne determina i prezzi.

Tuttavia esistono anche alcuni aspetti dell’energia geotermica che possono essere considerati svantaggi e riguardano le centrali geotermiche; i principali sono di carattere ambientale:

– l’impatto paesaggistico delle centrali geotermiche può sicuramente essere un punto a sfavore: è oggettivo che per questo tipo di grandi impianti siano necessarie strutture non proprio gradevoli alla vista. Ma tutto questo può essere risolto con gli adeguati studi e valutazioni preliminari sul posizionamento della centrale e con una progettazione adeguata anche dal punto di vista estetico,

– l’odore sgradevole che le centrali geotermiche possono causare. Il problema è dovuto principalmente alle emissioni di idrogeno solforato, ma con opportuni impianti di abbattimento si può risolvere completamente.

Tenuta presente l’esperienza di Latera e il fatto che sarà una ditta privata (ITW-LKW Geotermia Italia) a realizzare la centrale e quindi cercare il massimo guadagno, si hanno seri dubbi su una progettazione adeguata dal punto di vista estetico e su eventuali impianti di abbattimento delle emissioni di idrogeno solforato.

Si diano garanzie valide, anzi validissime su questi svantaggi e ci troveremo d’accordo; per il momento siamo con i Comuni.

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Era il 1952 quando la società Terni scavò un pozzo nella località Zitelle, da allora niente di utile è stato fatto e l’acqua termale, sembra 15 litri al secondo, se ne va a spasso per i campi non utilizzata.  In compenso esistono sorgenti con poca acqua. Il Comune ha stanziato 151 mila euro per chiudere Le Zitelle, ma per farlo occorre l’affidamento della concessione dalla Regione Lazio al Comune stesso. Il tutto con una certa fretta se si vuole pensare ad una politica termale viterbese discreta. Consigliere Panunzi puoi fare qualcosa?

Pubblicato su “lacitta” il 5/08/2019

Lutor

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